La diffusione del trasporto ferroviario di merci tra Asia ed Europa sta accelerando

Il trasporto ferroviario delle merci tra Asia ed Europa, sviluppatosi soltanto nell’ultimo quinquennio, sta rapidamente incrementando capacità e volumi, migliorandone la sua competitività e attrattiva. L’inaffidabilità dei servizi di trasporto marittimo, a causa del ritiro della capacità sulle rotte fra Cina ed Europa durante i blocchi del Covid-19, seguita dall’aumento dei prezzi del trasporto aereo, hanno spinto molti operatori a misurarsi con l’opzione del treno.

Ad aprile, l’ultimo mese per il quale sono disponibili statistiche affidabili, il volume del trasporto ferroviario dall’Asia all’Europa ha raggiunto circa 90.000 TEU, rappresentando circa il 5-6% della capacità di trasporto impiegata.

Dalla Cina all’Europa centrale, i tempi di transito del trasporto su rotaia sono di circa 18 giorni, quando i servizi di trasporto marittimo impiegano 25-35 giorni a seconda dell’origine e della destinazione. Se si considera che alcuni dei siti di produzione si trovano nell’entroterra della Cina, richiedendo fino a 10 giorni di trasporto via camion per raggiungere i porti di partenza, questi tempi possono ulteriormente dilatarsi.

Benché il costo del trasporto ferroviario sia, tutto compreso, da terminale a terminale, circa il doppio del costo di quello marittimo, questa soluzione può risultare competitiva se si considera il risparmio di tempo. A questo si aggiunge l’indubbio vantaggio di un metodo di trasporto sostenibile e sicuro, in grado di abbattere le emissioni nette di CO2.

Le spedizioni di merci ferroviarie della Cina verso l’Europa sono aumentate a livelli record anche perché, sullo sfondo del COVID-19, la domanda di merci di origine cinese è aumentata considerevolmente. Nel solo mese di luglio sono stati ben 1.232 i treni merci che hanno viaggiato da città cinesi a destinazioni europee, con un aumento record del 68% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Per supportare l’ulteriore incremento già previsto nel medio termine, il ritmo degli investimenti, da parte degli operatori europei, nell’ampliamento dell’infrastruttura e, in particolare, dei terminal ferroviari, ha anch’esso subito una forte accelerazione.